Chi siamo

La Casa delle Meraviglie nasce come Associazione Culturale di genitori ed educatori nell’estate del 2018 con l’intento di realizzare il sogno di tante famiglie: donare a bambine e bambini uno spazio dove crescere nella direzione dell’essere piuttosto che del dover essere.

In cima alla collina di Torino fra Cavoretto, Pecetto e Revigliasco abbiamo dato luce e cuore a una grande casa accanto al Bosco del Parco della Maddalena avviando laboratori per i più piccini, attività per i bimbi più grandi e percorsi di formazione per gli adulti.

Oggi la Casa delle Meraviglie, dopo 6 anni di attività, è un’APS del Terzo Settore.
E’ possibile donarle il 5×1000! Scrivi nella prossima dichiarazione dei redditi il CF: 94080270013

In un ambiente intimo e familiare sono nati tre progetti di Educazione Parentale:
Il Borgo delle Meraviglie (per la fascia 6-11 anni),
Casetta (fascia 3-6 anni) e
Il Tipì-Spazio Piccini (fascia 1-3 anni).

Che cos’è la Casa delle Meraviglie?

È una Casa in cui grandi e piccini si sentono liberi di esprimere potenzialità e talenti, di tessere a più mani una tela in cui ciascuno rappresenta un colore unico e prezioso che contribuisce meravigliosamente al disegno comune.

È il fertile terreno dove seminiamo buone pratiche di vita insieme, in armonia, con sensibilità e valori etici comuni. 

È il luogo dove si cerca, si sperimenta, si pongono domande e si trovano soluzioni. 

È il posto in cui un bambino può crescere con senso critico e desiderio di conoscere, stimolato dal valore formativo ed educativo di ciò che è bello e buono in tutte le sue forme.

È una comunità educante dove le famiglie portano il proprio contributo attivo dando calore ed energia all’ambiente comune di crescita e relazione.

Perché il bosco?

  • Perché stimola i 5 sensi;
  • perché giocare con i materiali e gli “oggetti” della Natura (non strutturati) sviluppa l’immaginazione e, data la varietà e l’abbondanza, riduce i litigi.
  • Perché all’aria aperta ogni bambino è libero di trovare il proprio livello di sfida, di difficoltà, e quando ha questa occasione si mette in gioco al massimo delle sue possibilità;
  • perché stimola sia l’autonomia sia la collaborazione, induce la ricerca di soluzioni per raggiungere gli intenti prefissati, incoraggia a sondare i propri limiti, a solidificare la fiducia in se stessi e ad allenare la motricità…
  • Perché, ammettiamolo, infonde nei polmoni un gran senso di Libertà!
  • Perché nel bosco si può coltivare nei bambini l’attitudine a proteggere tutto ciò che li circonda, a prendersi cura delle cose e quindi ad amarle, rispettarle, (ri)conoscerne il valore e… a imparare il rispetto per la Vita.

…Nel bosco si fanno esperienze concrete e spontanee che poi si concettualizzano insieme.
…Nel bosco si appaga la sete di avventura quotidiana dei bimbi, che così imparano contemporaneamente due linguaggi, due approcci differenti alla vita nei luoghi: fuori la selvatichezza, e negli interni l’accoglienza e la morbidezza.
…Nel bosco si alternano la continuità e la novità, due aspetti fondamentali nel nutrimento dei piccoli: dando nomi a tutto ciò che scoprono e tornando negli stessi luoghi si scelgono i medesimi percorsi per consolidare il senso di sicurezza, e quando arriva il momento giusto per il gruppo si cercano alternative, per cambiare “lenti”, per aggiungere le giuste dosi di novità e rinvigorire l’interesse.
(cfr. “L’asilo nel bosco. Un nuovo paradigma educativo” di Emilio Manes, 2016).